Pubblicato il Marzo 23, 2023 2 Creato il Marzo 23, 2023 Da wp_774741 ultime domande 1 / 100 Immettere sul mercato prodotti agricoli con residui di prodotti fitosanitari: Comporta comunque una infrazione alla Legge. È poco prudente, ma non è comunque un comportamento sanzionabile. Costituisce una grave infrazione nel caso di residui che superino il limite ammesso per legge. 2 / 100 Il monitoraggio dei residui di fitofarmaci negli alimenti viene effettuato regolarmente? Sì, a cura delle ASL e i dati vengono pubblicati dal Ministero della Salute ogni anno. No, i controlli dei residui negli alimenti posti in commercio sono molto rari. Si effettuano dei controlli, ma non vengono prodotti dei rapporti sulle risultanze. 3 / 100 I livelli massimi dei residui stabiliti per le diverse sostanze e colture sono pubblicamente consultabili? No, sono un segreto detenuto dalle aziende produttrici di fitofarmaci. Sono pubblici, ma accessibili solo agli organi deputati ai controlli alimentari. Si. 4 / 100 La normativa europea stabilisce che: La protezione delle piante viene prima della sicurezza alimentare . La sicurezza alimentare viene prima della protezione delle piante. Sicurezza alimentare e protezione delle piante hanno pari importanza. 5 / 100 Il Limite Massimo di Residui di un prodotto fitosanitario è uguale per tutti gli alimenti? Si. No, è specifico per ogni alimento. No, la frutta ha un limite massimo di residui diverso dalla verdura. 6 / 100 Cosa indica il Limite Massimo di Residui? La quantità massima del fitofarmaco che può ritrovarsi negli alimenti e nei mangimi. L’intervallo di tempo tra l’ultimo trattamento e la raccolta. Il tempo di rientro in campo dopo un trattamento. 7 / 100 Esistono soggetti a rischio che dovrebbero evitare l’utilizzo dei prodotti fitosanitari? Sì, ad esempio chi soffre di asma, di disturbi neurologici, di malattie croniche al fegato e ai reni. Le donne. I forti fumatori. 8 / 100 Che intervallo occorre normalmente considerare come tempo di rientro? Almeno 24 ore, se non specificato diversamente in etichetta o nella scheda di sicurezza. Almeno 21 giorni. Un intervallo in giorni pari all’intervallo di sicurezza. 9 / 100 Cosa è il tempo di rientro? Il tempo necessario per far rientro in campo senza dispositivi di protezione Il tempo che deve passare tra l’ultimo trattamento e la raccolta. Il tempo che deve passare prima di effettuare un nuovo trattamento. 10 / 100 Esistono prodotti fitosanitari che possono causare manifestazioni allergiche? Si. No, i prodotti che possono causare allergie non sono autorizzati in commercio. Tutti i fitofarmaci causano sicuramente allergie. 11 / 100 I prodotti fitosanitari possono danneggiare il sistema nervoso? Sì, alcuni fitofarmaci come i fosforganici e i carbammati colpiscono il sistema nervoso. Non si conoscono casi di fitofarmaci che danneggino il sistema nervoso. Si, tutti i fitofarmaci danneggiano sicuramente il sistema nervoso. 12 / 100 Da cosa dipende la gravità di una intossicazione cronica? Dall’età della persona intossicata. Dal fisico dell’utilizzatore. Dal tipo e dalla quantità di sostanze assorbite. 13 / 100 Cosa è l’intossicazione cronica? È un’intossicazione che si verifica a seguito di ripetute esposizioni, che possono ripetersi anche per mesi o anni prima di dare sintomi evidenti. È un’intossicazione acuta che non passa mai. È una forma di intossicazione meno grave di quella acuta. 14 / 100 Le intossicazioni acute da prodotti fitosanitari riguardano anche i bambini? Sì, in rarissimi casi. Sì, le intossicazioni acute da fitofarmaci non sono infrequenti nei bambini. Non si sono registrati casi di intossicazioni acute da fitofarmaci sui minori in Italia. 15 / 100 Quali sono i vantaggi nel disporre una persona in stato di incoscienza nella posizione laterale di sicurezza? Si impedisce alla lingua di scivolare verso la gola e, in caso di vomito, i liquidi non vanno ad ostruire le vie aeree. Si tranquillizza la vittima. Si facilita il risveglio della vittima. 16 / 100 Come va disposta una persona incosciente che presenta respirazione e battito cardiaco regolari? Nella posizione laterale di sicurezza. A pancia in su. A pancia in giù. 17 / 100 Se controllando una persona intossicata non si sente più il battito, occorre: Praticare immediatamente la respirazione artificiale insieme al massaggio cardiaco. Praticare un bel massaggio in tutto il corpo. Far bere al paziente una bevanda fresca. 18 / 100 Se una persona intossicata ha smesso di respirare, occorre: Mettere un cuscino sotto la nuca. Bagnarlo con acqua fredda. Praticare la respirazione artificiale. 19 / 100 In caso di sospetto avvelenamento, cosa occorre verificare su un paziente in stato di incoscienza ? Che respiri liberamente e che il cuore batta con regolarità. Il colore della pelle. La temperatura del corpo. 20 / 100 Dove si possono trovare le informazioni da fornire al pronto soccorso in caso di sospetto avvelenamento? Sull’etichetta della confezione del prodotto che la vittima stava utilizzando. Nel registro dei trattamenti. Nel Piano di Prevenzione dei Rischi. 21 / 100 In caso intossicazione dovuta a esposizione polmonare a prodotti fitosanitari occorre: Portare al più presto la vittima all’aria aperta, facilitare la respirazione, se necessario praticare la respirazione artificiale. Bisogna portare la vittima all’aria fresca. Bisogna praticare subito il massaggio cardiaco. 22 / 100 Per ridurre il rischio di esposizione polmonare ai prodotti fitosanitari è necessario: Indossare degli adeguati dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Trattenere il fiato quando si prepara la miscela. Indossare guanti di gomma. 23 / 100 In caso di intossicazione da ingestione di prodotti fitosanitari occorre: Somministrare latte. Indurre sempre il vomito. Risciacquare la bocca con acqua e contattare un centro antiveleni per ulteriori consigli. 24 / 100 Quale di questi sintomi può far sospettare un avvelenamento da fitofarmaci? Sonnolenza al risveglio. Malesseri generali quali sudorazione, debolezza, nausea, spasmi muscolari. Aumentato senso dell’appetito durante il trattamento. 25 / 100 L’intossicazione per ingestione di prodotti fitosanitari si verifica soprattutto a causa: Di pesticidi travasati dai loro contenitori originali in contenitori alimentari. Di preparazione della miscela senza indossare i dispositivi di protezione individuale. Di rovesciamento accidentale del prodotto. 26 / 100 In caso di esposizione dermale a sostanze pericolose occorre: Correre subito dal medico. Rimuovere gli indumenti contaminati e lavarsi abbondantemente con acqua e sapone. Leggere per prima cosa tutta la scheda di sicurezza (SDS) fornita col prodotto. 27 / 100 La pelle assorbe prodotti tossici: Nello stesso modo in tutto il corpo. Solo nella zona delle mani. In diversa misura. In certe aree del corpo l’assorbimento è più veloce. 28 / 100 Cosa si intende per intossicazione acuta? Una intossicazione i cui sintomi compaiono entro le 24 ore dall’esposizione. Una intossicazione i cui sintomi compaiono entro sei mesi dall’esposizione. Una intossicazione i cui sintomi compaiono entro un anno dall’esposizione. 29 / 100 Da cosa dipende il rischio di intossicazione da prodotti fitosanitari? Dalla tossicità del prodotto e dall’esposizione dell’operatore Dalle caratteristiche chimiche del prodotto. Dalla concentrazione con cui ogni prodotto viene utilizzato. 30 / 100 Gli effetti tossici derivanti dai prodotti fitosanitari possono derivare: Da una singola esposizione a dosi elevate di prodotto. Da un’esposizione a bassi dosaggi ma che si verifica per un lungo arco di tempo. Sia da una esposizione singola che da esposizioni ripetute. 31 / 100 La pericolosità dei prodotti fitosanitari dipende: Dalla tossicità del principio attivo. Dalla tossicità della sostanza attiva, dei coadiuvanti e dei coformulanti presenti nel formulato commerciale. Dall’imprudenza dell’utilizzatore. 32 / 100 Quali provvedimenti occorre adottare se durante i trattamenti con prodotti fitosanitari compaiono chiazze cutanee (arrossamenti della pelle e bolle)? Il soggetto si deve allontanare dalla fonte di contaminazione, lavare accuratamente le superfici cutanee interessate con acqua e sapone neutro e rivolgersi al medico. Il soggetto deve cospargere immediatamente le superfici cutanee interessate con una pomata medicata. Il soggetto deve lavare le parti cutanee interessate con alcol. 33 / 100 Attraverso quali vie può avvenire un’intossicazione acuta? Solamente per ingestione. Attraverso la pelle, per ingestione e attraverso l’apparato respiratorio. Solamente attraverso la pelle. 34 / 100 I contenitori usati dei prodotti fitosanitari possono essere conservati in azienda? No, devono essere immediatamente smaltiti secondo le procedure di legge. Si, possono essere conservati temporaneamente, dopo essere stati lavati, all’interno del luogo individuato come deposito dei prodotti fitosanitari, separati dagli altri prodotti stoccati. Si, possono esser conservati in qualsiasi locale dell’azienda purché separati dagli altri materiali. 35 / 100 Come devono essere smaltiti i contenitori usati dei prodotti fitosanitari? Vanno ben risciacquati, quindi stoccati provvisoriamente e successivamente affidati a ditte specializzate per il ritiro. Possono essere smaltiti insieme ai rifiuti urbani. I prodotti meno pericolosi possono essere smaltiti attraverso la normale raccolta urbana. 36 / 100 Per salvaguardare gli insetti impollinatori (es. api) è necessario: Utilizzare i prodotti a dosi più basse di quelle indicate in etichetta. Rispettare scrupolosamente le eventuali indicazioni riportate in etichetta. Utilizzare prodotti sistemici. 37 / 100 La dispersione nell’ambiente per deriva di un prodotto fitosanitario può essere condizionata dalla velocità del vento? Si. No. Si, ma in maniera trascurabile. 38 / 100 Se nell’etichetta di un prodotto fitosanitario è indicata la necessità di rispettare una fascia di rispetto di 30 metri dai corpi idrici occorre: Utilizzare dispositivi capaci di ridurre il fenomeno della deriva. Non eseguire il trattamento in presenza di vento. Rispettare rigorosamente l’indicazione di etichetta come misura di mitigazione del rischio, prevedendo una fascia non trattata di almeno 30 metri fra la coltura e un corpo idrico. 39 / 100 Quali misure dirette possono contribuire a contenere il fenomeno della deriva? Utilizzo di ugelli antideriva e di macchine irroratrici con sistemi antideriva. Utilizzo di prodotti a classificati non pericolosi per l’ambiente acquatico. Interventi agronomici finalizzati al contenimento dell’erosione del suolo. 40 / 100 Quali misure, tra quelle elencate, possono contribuire a mitigare i rischi derivanti dal fenomeno del ruscellamento? Utilizzo di ugelli antideriva e di macchine irroratrici con sistemi antideriva. Interventi agronomici finalizzati al contenimento dell’erosione del suolo. Utilizzo di siepi o barriere artificiali. 41 / 100 La normativa sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari prevede particolari misure di tutela per la salvaguardia delle aree Natura 2000 e delle zone umide definite dalla Convenzione di Ramsar ? Si, la normativa prevede l’adozione obbligatoria dei disciplinari di produzione integrata della Regione. Si, prevede misure specifiche per la mitigazione del rischio che potranno venire inserite nei piani di gestione delle aree protette. Si, prevede l’adozione obbligatoria dell’agricoltura biologica. 42 / 100 Le operazioni di riempimento e di pulizia delle macchine irroratrici possono causare fenomeni di inquinamento puntiforme? Si, se le operazioni avvengono sempre nello stesso luogo e su superfici limitate, senza l’adozione di opportune misure di precauzione. No, perché i quantitativi di prodotto utilizzati sono bassi. No, se si utilizzano prodotti a bassa tossicità. 43 / 100 Come avviene l’inquinamento dei corpi idrici per percolazione? La molecola contenuta nel prodotto fitosanitario viene veicolata dalle acque in senso verticale raggiungendo gli strati di terreno o le falde più profonde. La molecola contenuta nel prodotto fitosanitario viene trasportata dai corpi idrici superficiali in senso orizzontale e può raggiungere luoghi molto distanti, La molecola contenuta nel prodotto fitosanitario viene trasportata dal vento e può raggiungere ambienti molto distanti. 44 / 100 Quando si può parlare di inquinamento puntiforme? Quando i trattamenti vengono localizzati in un zona della coltura. Quando il trattamento da luogo a fenomeni di deriva. Quando l’inquinamento si concentra in una zona ristretta e il prodotto rimane per la maggior parte nel luogo in cui è stato versato. 45 / 100 Da quale fattore può dipendere, tra gli altri, l’effetto negativo di un intervento fitosanitario sugli organismi non bersaglio? Dalla miscibilità del prodotto fitosanitario. Dal tempo di carenza del prodotto fitosanitario. Dalla pericolosità intrinseca della sostanza attiva contenuta nel preparato e dei suoi prodotti di degradazione. 46 / 100 I prodotti fitosanitari sono pericolosi per l’inquinamento dei corpi idrici superficiali e profondi? Si, ma solo gli insetticidi. No, non vengono quasi mai ritrovati nelle acque. Si, per cui bisogna utilizzare molte precauzioni per evitare fenomeni di contaminazione. 47 / 100 Generalmente quanta parte del prodotto distribuito durante un corretto trattamento fitosanitario giunge sul bersaglio? Solo una parte raggiunge la vegetazione trattata. Il 100% del prodotto raggiunge la vegetazione trattata. La maggior parte del prodotto viene persa a causa della deriva. 48 / 100 L’impiego dei prodotti fitosanitari può causare danni all’ambiente? Si, ma solo se il prodotto è molto tossico. Sì, possono contaminare il suolo, l’aria, le acque superficiali e sotterranee. Solamente se i trattamenti vengono effettuati in prossimità di corpi idrici superficiali. 49 / 100 E’ consentito abbandonare o disperdere i contenitori vuoti nell’ambiente? No, in nessun caso. Si, ma solo in attesa di interrarli. Si, purché lontano da sorgenti o corsi d’acqua. 50 / 100 I contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari possono essere utilizzati per altri scopi? Si, solo quelli dei prodotti meno pericolosi. No, mai. Si, purché non siano adibiti a contenere sostanze alimentari. 51 / 100 Quali vantaggi offrono le nuove formulazioni dei prodotti fitosanitari (granuli idrodispersibili, fluido microincapsulato, etc)? Nessuno. Economici ed ambientali. Minore pericolosità per l’operatore, per l’ambiente e maggiore facilità di impiego. 52 / 100 La tracimazione della miscela dall’attrezzatura è da evitare? No, purché il prodotto così perduto non inquini corsi d’acqua circostanti. Si, sempre. No, se si tratta di prodotti poco tossici. 53 / 100 Cosa occorre fare dei recipienti vuoti dei prodotti fitosanitari? Buttarli nelle immondizie avvisando l’azienda municipale dell’igiene urbana. Distruggerli, bruciandoli o interrandoli e darne comunicazione all’azienda ASL. Bonificarli e conservarli in luoghi adeguati, seguendo le procedure di buona prassi, in attesa di conferirli a ditte o centri autorizzati. 54 / 100 Quale deve essere il comportamento nel caso in cui le confezioni presenti nel locale adibito a magazzino dei prodotti fitosanitari si rompano e fuoriescano quantità anche minime di prodotto fitosanitario? Lavare la superficie imbrattata con acqua e convogliare il residuo nella fognatura. Pulire immediatamente le superfici imbrattate, raccogliere il prodotto, se liquido, con materiale assorbente quale segatura o sabbia e smaltirlo come rifiuto speciale pericoloso. È sufficiente asciugare la superficie con una spugna o con uno strofinaccio. 55 / 100 Cosa si deve fare in caso di contaminazione oculare? Sciacquare gli occhi con acqua per 10/15 minuti e recarsi al pronto soccorso. Mettere il collirio. Tenere gli occhi chiusi. 56 / 100 Qualora si verifichino incidenti che possono provocare lo sversamento nell’ambiente di ingenti quantità di prodotti fitosanitari, quali misure è opportuno prendere? Avvertire immediatamente l’Agenzia regionale per l’ambiente, il Dipartimento di Prevenzione della ASL, i vigili del fuoco, cercando nel frattempo, salvaguardando la propria ed altrui incolumità, di limitare il più possibile la dispersione del prodotto. Dilavare con acqua abbondante la zona interessata dallo sversamento. Allontanarsi immediatamente dal luogo dell’incidente ed avvertire quanto prima la guardia forestale. 57 / 100 Quali rischi possono provenire dalla non corretta gestione dei contenitori di prodotti fitosanitari? Nessuno. Solo un deturpamento del paesaggio. Intossicazioni a coloro che ne vengano a contatto e inquinamento ambientale. 58 / 100 Si può irrorare una coltura in presenza di vento? Si, comunque. Si, osservando l’anemometro o tracciati di fumo. No, assolutamente. 59 / 100 La taratura e la manutenzione delle macchine irroratrici sono necessarie per: Fare meno trattamenti. Ridurre i tempi necessari per i trattamenti. Ridurre la dispersione di prodotti antiparassitari nell’ambiente. 60 / 100 Al termine del trattamento, la soluzione che dovesse residuare nella botte: Deve essere obbligatoriamente ridistribuita in campo. Va considerata come rifiuto speciale pericoloso. Può essere conservata fino al prossimo trattamento. 61 / 100 A cosa servono le aree dette biobed? A evitare che le soluzioni di lavaggio delle irroratrici si disperdano nel terreno. Al riciclo delle acque di lavaggio. Al deposito degli agrofarmaci. 62 / 100 Possono essere abbandonati i contenitori vuoti dei prodotti fitosanitari? Si, purché vengano interrati. Si, possono venire appesi sui bordi del campo per segnalare l’avvenuto trattamento. No, mai. 63 / 100 Cosa si intende per bonifica dei contenitori? Il lavaggio ripetuto del contenitore di un prodotto fitosanitario per ridurne al minimo il residuo. Il conferimento in discarica del contenitore. Lo stoccaggio in azienda a tempo indeterminato. 64 / 100 I prodotti più pericolosi per le api sono: I fungicidi. Gli insetticidi. Gli acaricidi. 65 / 100 I contenitori vuoti possono essere immessi nei cassonetti dei rifiuti urbani? Si. No. Solo nei comuni dove è prevista la raccolta differenziata. 66 / 100 Cosa occorre fare dei recipienti vuoti dei prodotti fitosanitari? Differenziarli e smaltirli con i rifiuti urbani. Sotterrarli o bruciarli. Consegnarli alle ditte iscritte all’Albo dei Gestori Ambientali, autorizzate a raccogliere tale tipo di rifiuto. 67 / 100 Quali sono le modalità con le quali un prodotto fitosanitario viene disperso nell’ambiente? Bruciatura dei contenitori. Contatto e ingestione. Deriva, ruscellamento e lisciviazione. 68 / 100 Per evitare che la nube irrorante fuoriesca dall’appezzamento occorre: Non trattare in caso di vento. Trattare nelle ore più calde. Trattare la sera. 69 / 100 Le misure di mitigazione permettono: Una maggiore diluizione del prodotto nell’irroratrice. La riduzione degli effetti negativi dei prodotti fitosanitari. Una maggiore persistenza del prodotto. 70 / 100 Nei trattamenti con prodotti fitosanitari, per “organismi non bersaglio”si intende: L’insieme delle specie animali che possono subire danni. L’insieme delle specie vegetali che possono subire danni. L’insieme delle specie animali e vegetali che possono subire danni. 71 / 100 Per evitare fenomeni di inquinamento occorre: Osservare scrupolosamente le indicazioni riportate in etichetta. Usare la dose minima di prodotto. Trattare controvento. 72 / 100 Nelle aree sensibili: L’uso dei prodotti fitosanitari può essere vietato o ridotto al minimo. L’uso dei prodotti fitosanitari è sempre vietato. L’uso dei prodotti fitosanitari non prevede norme diverse dalle altre aree. 73 / 100 L’impiego dei prodotti fitosanitari può comportare danni all’ambiente? Si, ma solo se il prodotto è tossico. Si, contaminando acqua, suolo e aria. Mai. 74 / 100 Nel processo di deriva di un prodotto fitosanitario il movimento della molecola è: Prevalentemente verticale. Prevalentemente orizzontale. Provocato dalle correnti aeree. 75 / 100 Nel processo di ruscellamento di un prodotto fitosanitario il movimento della molecola è: Prevalentemente verticale. Prevalentemente orizzontale. Provocato dalle correnti aeree. 76 / 100 Nel processo di percolazione di un prodotto fitosanitario il movimento della molecola è: Prevalentemente verticale. Prevalentemente orizzontale. Provocato dalle correnti aeree. 77 / 100 Nell’utilizzo dei prodotti fitosanitari occorre evitare l’inquinamento delle acque: Solo quando sono destinate all’uso potabile. Solo quando sono destinate all’allevamento dei pesci. Sempre. 78 / 100 Le informazioni sulla classificazione di un prodotto sono sufficienti per valutare il rischio chimico connesso? Si, perché la conoscenza del pericolo potenziale è sufficiente per valutare il rischio. No, perché il rischio dipende anche da altri fattori, illustrati nella scheda di sicurezza (SDS). No, perché la prevenzione dipende anche da chi la mette in pratica. 79 / 100 Le SDS (Schede Dati di Sicurezza) all’interno di un’azienda devono essere accessibili: A tutti i lavoratori e ai loro rappresentanti, in relazione alle sostanze o alle miscele che essi utilizzano e alle quali possono essere esposti nel corso della loro attività lavorativa. Solo ai rappresentanti dei lavoratori, perché sono documenti riservati. Solo ai lavoratori autorizzati specificatamente dal datore di lavoro. 80 / 100 Riguardo i dispositivi di protezione individuale, è responsabilità del lavoratore: Curarne la manutenzione secondo le istruzioni riportate nella nota informativa. Restituirli al termine della giornata lavorativa al datore di lavoro per la manutenzione. Appenderli in un luogo sicuro quando non si usano. 81 / 100 I d.p.i. destinati a proteggere le vie respiratorie devono riportare: La data di scadenza dei filtri. L’anno di fabbricazione. Il timbro del rivenditore. 82 / 100 I d.p.i. omologati devono riportare la marchiatura: NE. IT. CE. 83 / 100 È obbligatorio indossare i d.p.i. prima di iniziare a manipolare le sostanze pericolose? Si. No. Solo per prodotti che riportano in etichetta la scritta "Pericolo" 84 / 100 Gli indumenti di lavoro ordinari sono considerati dispositivi di protezione individuale? Si. No. Solo quelli di buona fattura. 85 / 100 Chi ha l’obbligo di utilizzare i dispositivi di protezione individuale? Tutte le imprese. Le sole imprese con personale dipendente. Le imprese con oltre 10 dipendenti. 86 / 100 A chi si estende l’obbligo di utilizzare macchine agricole a norma? A tutte le imprese, con esclusione di quelle che utilizzano esclusivamente manodopera familiare. A tutte le imprese. Alle imprese con oltre 10 dipendenti. 87 / 100 L’obbligo di valutazione dei rischi è in carico: Al lavoratore. Al medico del lavoro. Al datore di lavoro. 88 / 100 Dove vengono descritte le possibili fonti di pericolo per la sicurezza e la salute dei lavoratori? Nel documento di valutazione dei rischi. Nel registro dei trattamenti. Nelle schede di sicurezza 89 / 100 Cosa comporta l’inosservanza delle disposizioni del D.Lgs n.81/2008 (Sicurezza sui luoghi di lavoro)? Sanzioni di carattere penale oltre a sanzioni amministrative. Solo sanzioni amministrative. Richiami verbali. 90 / 100 Quali categorie di lavoratori sono tutelati dal Testo Unico di Sicurezza sul Lavoro? Tutti i lavoratori e le lavoratrici, subordinati e autonomi. I lavoratori che hanno una particolare tipologia contrattuale e un particolare orario di lavoro. Tutti i lavoratori, eccetto quelli dipendenti con contratto a tempo determinato. 91 / 100 Quali tipologie di rischio è possibile riscontrare nelle aziende agricole? Molteplici: chimico, fisico, biomeccanico, biologico, infortunistico. Il solo rischio chimico (ad esempio da prodotti fitosanitari). Il solo rischio fisico (rumore, vibrazioni). 92 / 100 Nel caso di intossicazione acuta da prodotti fitosanitari quali provvedimenti immediati occorre adottare? Rimuovere il soggetto dalla fonte di contaminazione, spogliarlo e lavarlo con acqua o detergere la cute con dei panni o della carta, non somministrare latte o alcolici e portare l’intossicato in ospedale. Lavare l’intossicato con acqua e somministrare latte. Portare il soggetto in ospedale. 93 / 100 Nel caso dell’insorgere di un malessere che si ritiene in qualche modo collegato con l’impiego di prodotti fitosanitari come è opportuno comportarsi? Provocare il vomito e mettersi a riposo. Bere del latte e distendersi per qualche ora. Rivolgersi al pronto soccorso mostrando al medico le etichette dei prodotti utilizzati. 94 / 100 È opportuno che una donna in gestazione o in allattamento collabori ai trattamenti? Si. Si, se provvista dei mezzi personali di difesa. No, in nessun caso. 95 / 100 Come si deve comportare l’operatore al termine di ogni trattamento? Lavarsi le mani e mangiare. Spogliarsi e lavarsi abbondantemente (possibilmente fare la doccia). Nessuna precauzione perché al termine dei trattamenti non si corre alcun pericolo. 96 / 100 Se usando i prodotti fitosanitari, capita di bagnarsi con la nube irrorante, cosa bisogna immediatamente fare? È sufficiente cambiarsi gli indumenti protettivi. Sospendere il lavoro, togliere gli indumenti contaminati e lavarsi accuratamente. Spogliarsi ed asciugarsi con un panno asciutto. 97 / 100 Se si devono pesare prodotti fitosanitari in polvere … È meglio pesarli in un locale chiuso, così non inquinano l’ambiente. Pesarli all’aperto, cercando di non alzare polvere e di non disperderli. Pesarli in un locale chiuso ma lontano dall’abitazione. 98 / 100 Dove è opportuno manipolare i prodotti fitosanitari immediatamente prima dell’impiego? In un locale con porta munita di serratura, separato dall’abitazione. Su un tavolo sotto una tettoia nelle vicinanze dell’abitazione. All’aperto, in assenza di vento, nel luogo più vicino possibile al campo da trattare. 99 / 100 Le formulazioni in granuli possono essere maneggiate a mani nude? Si. No, mai. Solamente se c’è acqua per lavarsi. 100 / 100 I mezzi individuali di protezione possono essere scambiati con i compagni di lavoro? Si. No. Sì, se lavati. Il tuo punteggio è The average score is 88% LinkedIn Facebook Twitter VKontakte 0% Ricomincia i quiz